Nel momento in cui si parla di Satanismo Razionalista, ma anche, più genericamente, di satanismo moderno, il pensiero non può non correre all’affascinante figura di Anton Szandor LaVey.
Nato a Chicago nel 1930, sin da giovanissimo LaVey cominciò ad interessarsi di musica e di arti occulte, passioni che portò avanti ed elaborò ulteriormente negli anni successivi, lavorando prima nel circo di Clyde Beatty e poi nel lunapark.
Sin dai primi anni ’50 l’esplorazione e l’elaborazione delle idee condotta negli anni da LaVey cominciò a dare i suoi frutti: è infatti in questo periodo che LaVey cominciò a guadagnarsi la fama di potente mago nero, cosa che fece sì che gli si avvicinassero diverse persone, dai più svariati background e professioni, che si sentivano vicine alla sua filosofia e che cominciarono a riunirsi nella sua celebre e suggestiva “Black House” venendo a costituire un gruppo denominato l’Ordine del Trapezoide, che con il tempo si sarebbe evoluto nell’organo direttivo della Chiesa di Satana.
Nato a Chicago nel 1930, sin da giovanissimo LaVey cominciò ad interessarsi di musica e di arti occulte, passioni che portò avanti ed elaborò ulteriormente negli anni successivi, lavorando prima nel circo di Clyde Beatty e poi nel lunapark.
Sin dai primi anni ’50 l’esplorazione e l’elaborazione delle idee condotta negli anni da LaVey cominciò a dare i suoi frutti: è infatti in questo periodo che LaVey cominciò a guadagnarsi la fama di potente mago nero, cosa che fece sì che gli si avvicinassero diverse persone, dai più svariati background e professioni, che si sentivano vicine alla sua filosofia e che cominciarono a riunirsi nella sua celebre e suggestiva “Black House” venendo a costituire un gruppo denominato l’Ordine del Trapezoide, che con il tempo si sarebbe evoluto nell’organo direttivo della Chiesa di Satana.
Effettivamente LaVey all’inizio non pensava né aveva intenzione di fondare una nuova religione, ma nondimeno avvertiva l’esigenza di una nuova istituzione che si contrapponesse alle predominati dottrine abramitche.
In sostanza, LaVey sentì la necessità di creare qualcosa che facesse da contraltare alle dottrine religiose basate su atteggiamenti dogmatici, fideistici e limitanti, nelle quali egli scorgeva una connaturale ipocrisia.
LaVey avvertiva l’esigenza di un nuovo simbolo che rappresentasse la giustizia, le passioni ed i naturali istinti dell’uomo, la ribellione alle convenzioni morali e sociali imposte e repressive, l’indulgenza e l’espressione dell’Ego e dell’estro creativo umano, e trovò questo archetipo nella figura di Satana, simbolo, sin dall’antichità, di ciò che egli cercava.
LaVey cercava qualcosa che liberasse l’uomo, gli restituisse la propria centralità ed il ruolo di Dio di se stesso ed artefice del proprio destino, ed è in tale contesto che si inserisce il suo uso della magia, definita come arte di ottenere un cambiamento “in situazioni o eventi in accordo con la propria volontà che, utilizzando metodi normalmente accettati, risulterebbero immutabili”.
In sostanza, LaVey sentì la necessità di creare qualcosa che facesse da contraltare alle dottrine religiose basate su atteggiamenti dogmatici, fideistici e limitanti, nelle quali egli scorgeva una connaturale ipocrisia.
LaVey avvertiva l’esigenza di un nuovo simbolo che rappresentasse la giustizia, le passioni ed i naturali istinti dell’uomo, la ribellione alle convenzioni morali e sociali imposte e repressive, l’indulgenza e l’espressione dell’Ego e dell’estro creativo umano, e trovò questo archetipo nella figura di Satana, simbolo, sin dall’antichità, di ciò che egli cercava.
LaVey cercava qualcosa che liberasse l’uomo, gli restituisse la propria centralità ed il ruolo di Dio di se stesso ed artefice del proprio destino, ed è in tale contesto che si inserisce il suo uso della magia, definita come arte di ottenere un cambiamento “in situazioni o eventi in accordo con la propria volontà che, utilizzando metodi normalmente accettati, risulterebbero immutabili”.
Alla magia intesa in tal senso, egli accompagnava una filosofia concreta, realmente applicabile nella vita di tutti i giorni: una filosofia razionale e pragmatica, terrena, finalmente capace di liberare l’uomo dal peso di presunti “peccati” e sensi di colpa, ed in grado al contrario di esaltarne gli istinti carnali.
Nasceva così un’interessante ed innovativa fusione di magia e logica.
Ben presto, però, LaVey si rese conto che le sue elaborazioni, che di fatto si presentavano come una grandiosa opera di codificazioni di istanze naturali dell’uomo presenti sin dalla notte dei tempi, non potevano essere presentate come una semplice “filosofia”, troppo semplice da ignorare, sminuire e dimenticare.
LaVey riteneva necessario scuotere i dogmi irrazionali, propugnati per millenni, sin dalle loro fondamenta, squarciando il velo di menzogne ed irrazionalità che da troppo tempo avevano reso l’uomo schiavo di una morale auto-castrante, ipocrita e deresponsabilizzante nel nome della cieca venerazione di divinità esteriori; egli non si sarebbe limitato a presentare una nuova filosofia, ma avrebbe blasfemamente formato una religione, e chiamato la sua nuova organizzazione “chiesa”: una chiesa, per la prima volta nella Storia, consacrata nel nome di Satana e, per utilizzare le parole dello stesso LaVey, “un tempio di indulgenza che sfidasse apertamente i templi dell’astinenza che erano stati costruiti fino ad allora”.
Nasceva così un’interessante ed innovativa fusione di magia e logica.
Ben presto, però, LaVey si rese conto che le sue elaborazioni, che di fatto si presentavano come una grandiosa opera di codificazioni di istanze naturali dell’uomo presenti sin dalla notte dei tempi, non potevano essere presentate come una semplice “filosofia”, troppo semplice da ignorare, sminuire e dimenticare.
LaVey riteneva necessario scuotere i dogmi irrazionali, propugnati per millenni, sin dalle loro fondamenta, squarciando il velo di menzogne ed irrazionalità che da troppo tempo avevano reso l’uomo schiavo di una morale auto-castrante, ipocrita e deresponsabilizzante nel nome della cieca venerazione di divinità esteriori; egli non si sarebbe limitato a presentare una nuova filosofia, ma avrebbe blasfemamente formato una religione, e chiamato la sua nuova organizzazione “chiesa”: una chiesa, per la prima volta nella Storia, consacrata nel nome di Satana e, per utilizzare le parole dello stesso LaVey, “un tempio di indulgenza che sfidasse apertamente i templi dell’astinenza che erano stati costruiti fino ad allora”.
La data della fondazione ufficiale della Chiesa di Satana non fu casuale: essa avvenne infatti durante la Notte di Valpurga, tra il 30 Aprile e il 1 Maggio, data importantissima nell’ambito esoterico e presso le antiche civiltà pagane, nonché intrinsecamente demoniaca, in quanto tradizionalmente associata al vagare di streghe e demoni sulla terra, in un’orgiastica celebrazione dell’Equinozio di Primavera, dell’anno 1966, che LaVey definì l’Anno Uno dell’Era di Satana (I Anno Satanae.)
Fu stabilito per tale occasione il Concilio dei Nove, costituito da nove Ignoti provenienti da tutto il mondo, un altro numero non casuale, ma scelto sulla base del valore archetipico datogli dalla tradizione cabalistica.
L’inizio dell’attività di questa innovativa organizzazione non passò in sordina: al contrario, già nel 1967, la Chiesa di Satana fu oggetto di tre notizie che conquistarono le prime pagine di tutto il mondo, suscitando un grande scalpore e di certo una grande sorpresa.
La prima in ordine cronologico fu il matrimonio di John Raymond, giornalista di orientamento radicale, e Judith Case, figlia di un avvocato locale molto noto, entrambi membri della Chiesa di Satana, che domandarono a LaVey di officiare la loro cerimonia di nozze nel ruolo di Sommo Sacerdote.
Una notizia che, come comprensibile, attirò giornalisti e reporter da tutto il mondo, che affollarono in massa la Black House per assistere alla tanto inusitata blasfemia di un’unione celebrata nel nome di Satana.
Fu in questa occasione che LaVey venne etichettato come “Il Papa Nero” dalla stampa, che non mancò di porre l’accento su quegli elementi che dovevano apparire come i più pittoreschi, come gli altari costituiti da donne nude e Togare, il leone di LaVey.
Fu stabilito per tale occasione il Concilio dei Nove, costituito da nove Ignoti provenienti da tutto il mondo, un altro numero non casuale, ma scelto sulla base del valore archetipico datogli dalla tradizione cabalistica.
L’inizio dell’attività di questa innovativa organizzazione non passò in sordina: al contrario, già nel 1967, la Chiesa di Satana fu oggetto di tre notizie che conquistarono le prime pagine di tutto il mondo, suscitando un grande scalpore e di certo una grande sorpresa.
La prima in ordine cronologico fu il matrimonio di John Raymond, giornalista di orientamento radicale, e Judith Case, figlia di un avvocato locale molto noto, entrambi membri della Chiesa di Satana, che domandarono a LaVey di officiare la loro cerimonia di nozze nel ruolo di Sommo Sacerdote.
Una notizia che, come comprensibile, attirò giornalisti e reporter da tutto il mondo, che affollarono in massa la Black House per assistere alla tanto inusitata blasfemia di un’unione celebrata nel nome di Satana.
Fu in questa occasione che LaVey venne etichettato come “Il Papa Nero” dalla stampa, che non mancò di porre l’accento su quegli elementi che dovevano apparire come i più pittoreschi, come gli altari costituiti da donne nude e Togare, il leone di LaVey.
All’inizio, i rituali di LaVey erano concepiti in massima parte come atti blasfemi con finalità catartiche, nei quali predominava la ricerca del capovolgimento delle tradizionali liturgie cristiane, spesso secondo le descrizioni presenti in Là Bas di Joris-Karl Huysman (noto in Italia “Laggiù, nell’abisso”).
LaVey non tardò tuttavia ad approdare ad un cerimoniale che andasse oltre gli intenti parodistici e che, pur mantenendo in una certa misura alcuni elementi di “rovesciamento”, li reinterpretasse e rielaborasse in chiave positiva ed eccitante, attingendo, per usare le sue stesse parole, a quell’ “area grigia tra la psichiatria e la religione”, sino a quel momento trascurata.
LaVey non tardò tuttavia ad approdare ad un cerimoniale che andasse oltre gli intenti parodistici e che, pur mantenendo in una certa misura alcuni elementi di “rovesciamento”, li reinterpretasse e rielaborasse in chiave positiva ed eccitante, attingendo, per usare le sue stesse parole, a quell’ “area grigia tra la psichiatria e la religione”, sino a quel momento trascurata.
Fu a questo punto che LaVey officiò il primo battesimo satanista, una cerimonia pubblica che coinvolse la sua stessa figlia di tre anni, Zeena.
In quest’occasione LaVey utilizzò una suggestiva invocazione, in seguito inclusa nel suo “The Satanic Rituals”, nel quale si dava il benvenuto alla nuova vita, esaltandone il potere, la passione e l’indulgenza- anziché la liberazione da un presunto “peccato originale”.
Anche in questo caso la stampa non si fece attendere, e non mancarono neppure alcune polemiche, perlopiù fomentate da organizzazioni cristiane.
In quest’occasione LaVey utilizzò una suggestiva invocazione, in seguito inclusa nel suo “The Satanic Rituals”, nel quale si dava il benvenuto alla nuova vita, esaltandone il potere, la passione e l’indulgenza- anziché la liberazione da un presunto “peccato originale”.
Anche in questo caso la stampa non si fece attendere, e non mancarono neppure alcune polemiche, perlopiù fomentate da organizzazioni cristiane.
Infine, nel Dicembre dello stesso anno, a LaVey fu chiesto dalla moglie di Edward Olsen di celebrare le esequie per il marito, soldato di Marina, deceduto in un incidente, e membro come lei della Chiesa di Satana.
Nonostante lo stupore degli ufficiali di Marina il funerale si tenne secondo le istruzioni della signora Pat Olsen, celebrato da LaVey, che mentre i marinai tenevano una bandiera americana sopra la bara, recitava un elogio funebre in cui si poneva l’accento sull’attaccamento alla vita di Edward, comprovato dalla sua scelta del Satanismo.
In questo caso le polemiche furono ancora più pressanti, tanto che l’Arcivescovo di San Francisco inviò una lettera colma di indignazione all’allora Presidente Johnson, ma rimasero prive di qualsivoglia conseguenza negativa: ebbero anzi un paradossale effetto positivo, in quanto a causa di un errore nella lettera di risposta della Casa Bianca, in cui Olsen, un macchinista di terza classe addetto alle riparazioni, veniva erroneamente definito come “sottufficiale capo”, la vedova riuscì ad ottenere una promozione postuma per il marito, riuscendo così a ricevere una quota maggiore di alimenti.
Nonostante lo stupore degli ufficiali di Marina il funerale si tenne secondo le istruzioni della signora Pat Olsen, celebrato da LaVey, che mentre i marinai tenevano una bandiera americana sopra la bara, recitava un elogio funebre in cui si poneva l’accento sull’attaccamento alla vita di Edward, comprovato dalla sua scelta del Satanismo.
In questo caso le polemiche furono ancora più pressanti, tanto che l’Arcivescovo di San Francisco inviò una lettera colma di indignazione all’allora Presidente Johnson, ma rimasero prive di qualsivoglia conseguenza negativa: ebbero anzi un paradossale effetto positivo, in quanto a causa di un errore nella lettera di risposta della Casa Bianca, in cui Olsen, un macchinista di terza classe addetto alle riparazioni, veniva erroneamente definito come “sottufficiale capo”, la vedova riuscì ad ottenere una promozione postuma per il marito, riuscendo così a ricevere una quota maggiore di alimenti.
Così, mentre la Chiesa di Satana cominciava ad attirare un’attenzione sempre maggiore da parte della stampa internazionale, diminuì paradossalmente quella un tempo riservata a LaVey dai media locali, forse non ancora pronti a parlare seriamente di Satanismo.
Vi fu comunque una lunghissima serie di apparizioni in radio e in TV di LaVey dal 1967 al 1974, ed articoli giornalistici comparvero sulla rivista Life, sul Newsweek, che non mancò di sollevare i primi dubbi su sospetti “crimini satanici” secondo un’isteria che avrebbe tristemente preso piede negli USA nei due decenni successivi, ed in varie riviste per uomini, richiamate più che altro dal fascino feticista delle donne nude che costituivano gli altari di LaVey.
Merita poi indubbiamente menzione “La Seconda Venuta”, pubblicato da Arthur Lyons nel 1970 che ha costituito a lungo un importante testo di riferimento sul Satanismo, perlomeno fino alla pubblicazione, da parte dello stesso autore, del libro “Satana Vuole Te”, nel 1988, che portò sostanziali aggiornamenti sulla figura di LaVey e sul Satanismo ed ebbe altresì il merito di combattere le voci su presunti crimini satanici.
Vi fu comunque una lunghissima serie di apparizioni in radio e in TV di LaVey dal 1967 al 1974, ed articoli giornalistici comparvero sulla rivista Life, sul Newsweek, che non mancò di sollevare i primi dubbi su sospetti “crimini satanici” secondo un’isteria che avrebbe tristemente preso piede negli USA nei due decenni successivi, ed in varie riviste per uomini, richiamate più che altro dal fascino feticista delle donne nude che costituivano gli altari di LaVey.
Merita poi indubbiamente menzione “La Seconda Venuta”, pubblicato da Arthur Lyons nel 1970 che ha costituito a lungo un importante testo di riferimento sul Satanismo, perlomeno fino alla pubblicazione, da parte dello stesso autore, del libro “Satana Vuole Te”, nel 1988, che portò sostanziali aggiornamenti sulla figura di LaVey e sul Satanismo ed ebbe altresì il merito di combattere le voci su presunti crimini satanici.
Oltre all’attenzione da parte della stampa, non si può dimenticare quella, spesso altrettanto forte ed indubbiamente suggestiva, da parte della cinematografia.
Anzitutto, non si può non citare il capolavoro di Roman Polanski Rosemary’s Baby, nel quale LaVey oltre ad interpretare la parte del Diavolo, fu invitato a visionare alcune anteprime per poter esprimere le sue osservazioni.
Rosemary’s Baby fu senz’altro un film molto apprezzato nella Chiesa di Satana, ed in particolare dallo stesso LaVey, che non solo ebbe modo di elogiarne il finale, nel quale al bambino non viene fatto alcun male ma anzi viene esaltato come figlio di Satana, in netta contrapposizione alle fantasie popolari ed in maniera rispondente, d’altro canto, all’autentica filosofia satanica, ma lo citò altresì nelle sue Letters From the Devil, vedendo nella figura di Rosemary un’ottima rappresentazione della forza e dell’amore satanico per la vita.
Tra gli altri film riguardanti LaVey e la Chiesa di Satana si ricordano poi Satanis di Ray Laurent, un classico underground risalente ai primi anni ’70 e trasmesso all’epoca negli USA, L’Invocazione del mio Demone Fratello di Kenneth Anger, e il più recente Parli del Diavolo: la Regola di Anton LaVey di Nick Bougas.
Vi sono poi stati anche dei documentari stranieri sulla Chiesa di Satana, alcuni dei quali (come quelli del tedesco Florian Fuertwangler e del francese Victor Vicas) mai distribuiti negli USA.
Diverso destino ha avuto invece Angeli Bianchi, Angeli Neri di Luigi Scatini, diffuso in tutto il mondo.
Anzitutto, non si può non citare il capolavoro di Roman Polanski Rosemary’s Baby, nel quale LaVey oltre ad interpretare la parte del Diavolo, fu invitato a visionare alcune anteprime per poter esprimere le sue osservazioni.
Rosemary’s Baby fu senz’altro un film molto apprezzato nella Chiesa di Satana, ed in particolare dallo stesso LaVey, che non solo ebbe modo di elogiarne il finale, nel quale al bambino non viene fatto alcun male ma anzi viene esaltato come figlio di Satana, in netta contrapposizione alle fantasie popolari ed in maniera rispondente, d’altro canto, all’autentica filosofia satanica, ma lo citò altresì nelle sue Letters From the Devil, vedendo nella figura di Rosemary un’ottima rappresentazione della forza e dell’amore satanico per la vita.
Tra gli altri film riguardanti LaVey e la Chiesa di Satana si ricordano poi Satanis di Ray Laurent, un classico underground risalente ai primi anni ’70 e trasmesso all’epoca negli USA, L’Invocazione del mio Demone Fratello di Kenneth Anger, e il più recente Parli del Diavolo: la Regola di Anton LaVey di Nick Bougas.
Vi sono poi stati anche dei documentari stranieri sulla Chiesa di Satana, alcuni dei quali (come quelli del tedesco Florian Fuertwangler e del francese Victor Vicas) mai distribuiti negli USA.
Diverso destino ha avuto invece Angeli Bianchi, Angeli Neri di Luigi Scatini, diffuso in tutto il mondo.
Sin dai primi anni dopo la sua fondazione, la Chiesa di Satana crebbe costantemente anche quanto a numero di membri, e contestualmente crebbe la popolarità di LaVey.
A questo punto, lo stesso LaVey che inizialmente aveva reso noto al grande pubblico il suo recapito, cominciò ad optare per una riorganizzazione della attività della Chiesa di Satana.
Nel 1970, furono sospesi i rituali e le lezioni condotti da LaVey ed aperti al pubblico, e nel 1972 anche le cerimonie pubbliche settimanali che avevano luogo nella Black House.
Nel 1975 la fase di riorganizzazione raggiunse il suo culmine, con una svolta decisamente élitaria della Chiesa di Satana, allo scopo di evitare la sua degenerazione verso un “fan club satanico” per i più deboli in cerca di una semplice stampella emozionale o di mera trasgressione fine a se stessa a scapito delle menti più eccelse ed innovative.
Nello stesso frangente LaVey divenne più oculato nella concessione di interviste, tanto che, a causa di questa repentina diminuzione di comparse ed attività pubbliche, si diffusero delle voci su una presunta fine della Chiesa di Satana e addirittura sulla morte dello stesso LaVey.
A questo punto, lo stesso LaVey che inizialmente aveva reso noto al grande pubblico il suo recapito, cominciò ad optare per una riorganizzazione della attività della Chiesa di Satana.
Nel 1970, furono sospesi i rituali e le lezioni condotti da LaVey ed aperti al pubblico, e nel 1972 anche le cerimonie pubbliche settimanali che avevano luogo nella Black House.
Nel 1975 la fase di riorganizzazione raggiunse il suo culmine, con una svolta decisamente élitaria della Chiesa di Satana, allo scopo di evitare la sua degenerazione verso un “fan club satanico” per i più deboli in cerca di una semplice stampella emozionale o di mera trasgressione fine a se stessa a scapito delle menti più eccelse ed innovative.
Nello stesso frangente LaVey divenne più oculato nella concessione di interviste, tanto che, a causa di questa repentina diminuzione di comparse ed attività pubbliche, si diffusero delle voci su una presunta fine della Chiesa di Satana e addirittura sulla morte dello stesso LaVey.
Nel corso del 1980 a storia del Satanismo negli USA è stata segnata dalla diffusione, con il suo pesante carico di conseguenze, del cosiddetto panico satanico, un fenomeno culturale che sociologicamente si colloca all’interno della categoria dei “panici morali”, espressione coniata negli anni ’70 per definire la peculiare situazione in cui determinati gruppi di persone, episodi, condizioni si trovano ad essere definiti come minaccia ai valori ed agli interessi sociali predominanti, divenendo epicentro di stereotipi che si basano su pregiudizi o si concentrano intorno ad un particolare incidente aneddotico generalizzandolo e rendendolo valvola di sfogo di striscianti timori popolari.
Questo genere di timori si configura come un sentimento di paura e pericolo percepito dagli individui ma non necessariamente giustificato, come un senso di insicurezza e minaccia al proprio benessere morale e/o materiale nonché alla propria identità soggettiva e sociale.
Come sottolineato dal Cohen tutte le società sono soggette a periodiche ondate di panici morali, che giocano un ruolo determinante nel mobilitare la difesa dei valori socialmente accreditati dai (veri o presunti) pericoli.
Per quanto concerne nello specifico il Satanismo, il generale fenomeno dei panici morali finisce per fondersi con un dato intrinseco all’impatto sociale del Satanismo stesso, che come nota il sociologo Massimo Introvigne sembra presentare una sorta di andamento “pendolare”, segnato da periodi di accettazione sociale seguiti da ondate repressive.
Questo genere di timori si configura come un sentimento di paura e pericolo percepito dagli individui ma non necessariamente giustificato, come un senso di insicurezza e minaccia al proprio benessere morale e/o materiale nonché alla propria identità soggettiva e sociale.
Come sottolineato dal Cohen tutte le società sono soggette a periodiche ondate di panici morali, che giocano un ruolo determinante nel mobilitare la difesa dei valori socialmente accreditati dai (veri o presunti) pericoli.
Per quanto concerne nello specifico il Satanismo, il generale fenomeno dei panici morali finisce per fondersi con un dato intrinseco all’impatto sociale del Satanismo stesso, che come nota il sociologo Massimo Introvigne sembra presentare una sorta di andamento “pendolare”, segnato da periodi di accettazione sociale seguiti da ondate repressive.
L’ondata di panico morale sviluppatasi intorno al Satanismo negli USA nel corso degli anni ’80 si ritiene normalmente originata dalla pubblicazione da parte di Lawrence Pazder del libro Michelle Remembers.
Questo libro, assurto agli onori delle cronache degli USA descriveva le orrende violenze fisiche e sessuali presuntamente subite dalla co-autrice, Michelle Smith.
Smith definiva i propri carnefici come satanisti persuasi che il dolore inflitto alla vittima avrebbe aumentato i loro poteri, e si spingeva anche oltre, parlando non solo di cannibalismo e sacrifici rituali, ma perfino di complotti satanici su scala mondiale.
All’ondata di panico scatenata dalla pubblicazione di questo libro, si unirono ben presto sedicenti esperti di Satanismo e “satanic ritual abuse” (SRA), che spesso provenivano dalle fila dell’oltranzismo evangelico e non mancarono di creare un vero e proprio mercato della paura con libri, corsi e seminari ad hoc.
Proprio il forte impegno di gruppi religiosi tradizionali di stampo fondamentalista, organizzatori e promotori di questo tipo di idee, sembra essere stato tra le cause principali della diffusione del panico satanico degli anni ’80.
Il fatto eclatante è che non vi fosse alcuna documentazione di casi di satanic ritual abuse prima degli anni ’80, ma dopo l’uscita di Michelle Remembers vi fu un’esplosione di casi analoghi, spesso dovuta alla cosiddetta False Recovered Memory Syndrome, che si verifica nel momento in cui, specie su bambini, vengono utilizzate tecniche psicanalitiche scorrette o capziose, spingendoli a “ricordare” e raccontare fatti in realtà mai avvenuti.
Anni dopo si scoprì che i rituali descritti da Lawrence Pazder nel suo libro erano in realtà ripresi pari pari dalle sue ricerche sulle religioni native africane, ed egli stesso, a seguito dell’ondata di polemiche seguitane, ha ammesso la non veridicità del suo libro, e si è giustificato dichiarando di non aver mai detto che gli eventi de libro fossero realmente accaduti.
Questo libro, assurto agli onori delle cronache degli USA descriveva le orrende violenze fisiche e sessuali presuntamente subite dalla co-autrice, Michelle Smith.
Smith definiva i propri carnefici come satanisti persuasi che il dolore inflitto alla vittima avrebbe aumentato i loro poteri, e si spingeva anche oltre, parlando non solo di cannibalismo e sacrifici rituali, ma perfino di complotti satanici su scala mondiale.
All’ondata di panico scatenata dalla pubblicazione di questo libro, si unirono ben presto sedicenti esperti di Satanismo e “satanic ritual abuse” (SRA), che spesso provenivano dalle fila dell’oltranzismo evangelico e non mancarono di creare un vero e proprio mercato della paura con libri, corsi e seminari ad hoc.
Proprio il forte impegno di gruppi religiosi tradizionali di stampo fondamentalista, organizzatori e promotori di questo tipo di idee, sembra essere stato tra le cause principali della diffusione del panico satanico degli anni ’80.
Il fatto eclatante è che non vi fosse alcuna documentazione di casi di satanic ritual abuse prima degli anni ’80, ma dopo l’uscita di Michelle Remembers vi fu un’esplosione di casi analoghi, spesso dovuta alla cosiddetta False Recovered Memory Syndrome, che si verifica nel momento in cui, specie su bambini, vengono utilizzate tecniche psicanalitiche scorrette o capziose, spingendoli a “ricordare” e raccontare fatti in realtà mai avvenuti.
Anni dopo si scoprì che i rituali descritti da Lawrence Pazder nel suo libro erano in realtà ripresi pari pari dalle sue ricerche sulle religioni native africane, ed egli stesso, a seguito dell’ondata di polemiche seguitane, ha ammesso la non veridicità del suo libro, e si è giustificato dichiarando di non aver mai detto che gli eventi de libro fossero realmente accaduti.
Il problema è che il Pazder ha fatto questa grandiosa ammissione non prima di essere stato per anni consulente per l’accusa in tutta una serie di casi giudiziari sul satanic ritual abuse, poi rivelatisi completamente infondati, tra i quali spicca senz’altro il processo più lungo della Storia statunitense, svoltosi contro i proprietari e gli insegnanti della scuola materna McMartin di Manhattan Beach, in California, e conclusosi con la piena assoluzione degli imputati.
L’ondata di panico è andata scemando all’inizio degli anni ’90 e alcuni rapporti governativi internazionali, uno dei quali condotto dall’FBI nel 1992, sembrano aver posto la parola fine sul fenomeno provando ufficialmente l’insussistenza del fenomeno del satanic ritual abuse.
L’ondata di panico è andata scemando all’inizio degli anni ’90 e alcuni rapporti governativi internazionali, uno dei quali condotto dall’FBI nel 1992, sembrano aver posto la parola fine sul fenomeno provando ufficialmente l’insussistenza del fenomeno del satanic ritual abuse.
Tra gli anni ’80 e ’90 la Chiesa di Satana si è arricchita di nuovi importanti esponenti che si riconoscevano nel culto filosofico laveyano, tra i quali Peggy Nadramia, Peter H. Gilmore, e Blanche Barton, che divenne altresì biografa, amante, e madre dell’unico figlio maschio di LaVey.
Anton LaVey morì il 29 ottobre del 1997, ma grazie al lavoro di Blanche Barton e altri illustri esponenti il lavoro della Chiesa di Satana è andato avanti.
Nella notte di Valpurga del 2001 Peter H. Gilmore è stato nominato Sommo Sacerdote, e la sede centrale della Chiesa di Satana è stata trasferita a New York, città in cui il Magus Gilmore risiede.
La Chiesa di Satana è dunque giunta ad una fase matura del suo percorso, e continua a rivestire un ruolo di primo piano, con le sue eccellenze, nella storia del Satanismo.
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Anton LaVey morì il 29 ottobre del 1997, ma grazie al lavoro di Blanche Barton e altri illustri esponenti il lavoro della Chiesa di Satana è andato avanti.
Nella notte di Valpurga del 2001 Peter H. Gilmore è stato nominato Sommo Sacerdote, e la sede centrale della Chiesa di Satana è stata trasferita a New York, città in cui il Magus Gilmore risiede.
La Chiesa di Satana è dunque giunta ad una fase matura del suo percorso, e continua a rivestire un ruolo di primo piano, con le sue eccellenze, nella storia del Satanismo.
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